La tipografia (dal greco "impronta" e "scrivere") è un metodo di stampa "diretto" in quanto la "forma" (così viene chiamata l’insieme di caratteri, spaziature, margini, interlinee, ed eventuali clichès) che serve per la produzione degli stampati, presenta i grafismi che andranno a essere riprodotti in rilievo e a specchio (un semplice esempio è il classico timbro) per cui una volta che la forma viene chiusa in un telaio ed inserita sulla macchina da stampa, nella produzione avviene che precedentemente alla fase di impressione sul foglio, alcuni rulli in gomma inchiostrano i grafismi e quindi mediante una forte pressione l’immagine viene riprodotta fedelmente.
Dato che la preparazione della forma avviene manualmente, per cui eventuali errori di impaginazione o di impostazione dello stampato implicano inevitabilmente uno spreco di tempo notevole, questo lavoro richiede competenze non banali e scelte che possono essere assai impegnative sul piano estetico-contenutistico, tanto da giustificare il termine di arte tipografica.
La stampa offset è un processo di stampa planografico indiretto che si basa sul fenomeno di repulsione tra acqua e sostanze grasse (nello specifico gli inchiostri). Planografico perché i grafismi e i contro-grafismi a differenza della stampa tipografica sono sullo stesso piano.
È una tecnica di stampa basata principalmente sullo stesso principio della litografia. Anziché stampare il foglio a contatto diretto con la pietra o la lastra di alluminio microgranito, la stampa avviene attraverso l’impiego di tre cilindri a contatto tra loro.
Si tratta quindi di una stampa indiretta: ciò significa che la stampa avviene mediante un materiale esterno che permette di trasferire l’inchiostro sul supporto cartaceo. La qualità della stampa risulta molto più nitida.