“Il Molo del Pianto”
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“Il Molo del Pianto”

Il Molo del Pianto, metafora del gerosolimitano Muro del Pianto, si riferisce a quando molti ebrei sefarditi, scacciati nel 1492 dalla Spagna, approdarono a Genova e, stretti tra il mare e le mura cittadine, languirono per lungo tempo sul molo del suo porto.
Alcuni di essi, cercando una possibile via di sopravvivenza, si dispersero nelle due Riviere e si unirono idealmente ai discendenti di quei correligionari che da secoli già le abitavano.
La prima parte del libro si occupa sia di rintracciare le fonti documentali relative alle origini della presenza ebraica in Liguria e, più in particolare, nella Riviera Ligure di Levante, sia di analizzare il comportamento della popolazione, delle autorità civili e di quelle religiose genovesi nei confronti degli ebrei.
La seconda parte è dedicata all’esame della presenza giudaica nelle varie località del Levante ligure: si scoprirà così che un certo numero di ebrei si trovava a Chiavari (famiglie Rabeni, Leviti, Rapa; Elia: l’uomo del banco dei pegni); a Sestri Levante (famiglia Caput Judei) e Lavagna, ma anche a Sarzana con le famiglie Sora e Uzielli e un discusso personaggio: Forte Ascoli.
Non manca l’analisi delle relazioni tra ebrei e alcuni membri di quelle che da sempre sono i più numerosi casati chiavaresi (i Sanguineti e i Solari) tra i quali spicca la figura dell’arch. Giovanni Battista Sanguineti progettista del ghetto di Genova.
Nelle Appendici vengono approfonditi alcuni argomenti o personaggi trattati nel testo: banchi ebraici e usura; medici ebrei; delazioni e lettere anonime; battesimi, status servile, conversioni e convertiti, violenze tra correligionari. Le famiglie Del Mare e Levi, poi, le cui presenze si alternano tra Genova e Levante Ligure, grazie anche all’abbondanza di documenti che le riguardano, sono protagoniste di interessanti casi di studio e oggetto di approfondita indagine in Appendice I: alcuni loro componenti (e in particolare Angelo) sono figure di spicco di intriganti e a volte curiosi episodi, altri (Salomon e Giuseppe) si convertono al cristianesimo. Per avere un’idea dell’importanza raggiunta dai Del Mare, basti sapere che è stata una delle sole tre famiglie autorizzate a rimanere a Genova dopo l’editto di espulsione del 1737.